“Il Pubblico Ministero Rodolfo Gómez Gutiérrez ha torturato un indigeno tzeltal”, denunciano gli ejidatari di Bachajón
Pubblicato da: POZOL COLECTIVO 19 settembre 2014
Chiapas, Messico. 18 settembre. “Rodolfo Gómez Gutiérrez, Pubblico Ministero ascritto alla Procura Specializzata in Giustizia Indigena con sede in Ocosingo, Chiapas, ha torturato MARIO AGUILAR SILVANO affinché si autoacusasse dei fatti a lui imputati e firmasse una confessione”, denunciano gli indigeni tzeltal della comunità Virgen de Dolores, dell’ejido San Sebastián Bachajón, catturati violentemente il passato 16 settembre dalla polizia di Chilón.
“Gli ha puntato una pistola alla testa, gli ha infilato un sacco di plastica in testa per provocargli asfissia e lo ha picchiato in volto a mano aperta, e questo è accaduto il pomeriggio del 17 settembre”, dichiarano gli ejidatari e raccontano di essere stati sottoposti a trattamenti crudeli, disumani e tortura durante il loro fermo di polizia a Chilón. Sono stati trascinati sulla strada sterrata provocando gravali ferite sul corpo mentre gli elementi della polizia municipale si prendevano gioco di loro, aggiungono.
Gli indigeni tszltal aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, JUAN ANTONIO GOMEZ SILVANO, MARIO AGUILAR SILVANO e ROBERTO GOMEZ HERNANDEZ sono stati consegnati dal Pubblico Ministero ascritto alla Procura Specializzata di Giustizia Indigena con sede a Chilón, Chiapas, al Giudice Misto di Prima Istanza del Distretto Giudiziario di Ocosingo, per il reato di lesioni aggravate a danno di elementi della polizia municipale di Chilón il 16 settembre 2014.
Il giudice misto di prima istanza di Ocosingo, Omar Heleria Reyes ha fissato una cauzione di 300mila pesos per ognuno degli indigeni fermati, “cosa assolutamente incostituzionale perché sproporzionata rispetto alla situazione economica dei compagni e viola il principio della presunzione di innocenza”, sostiene la difesa. “Viene impedito loro di esercitare il diritto costituzionale ed internazionale di affrontare in libertà il loro processo”, aggiunge l’avvocato.
Il termine per definire la loro posizione giuridica scade mercoledì 24 settembre. “Useremo ogni risorsa della difesa per ottenere la loro libertà entro questo termine” assicura il legale.
Gli ejidatari fermati denunciano che al momento della loro cattura hanno riconosciuto uno dei poliziotti di nome Agustín Sánchez che vive nel villaggio di Carmen Xaquilá, e che è amico stretto e vicino di Sebastián Méndez Hernández, che ha parteciato all’omicidio di Juan Carlos Gómez Silvano, membro della comunità Virgen de Dolores, il 21 marzo 2014 e che ora è rinchiuso nella prigione EL Amate in attesa di processo.
I fermati affermano che i poliziotti di Chilón stanno agendo in rappresaglia contro di loro per l’arresto del poliziotto Méndez Hernández
FONTE: AVVOCATO RICARDO LAGUNES
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