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Archive for gennaio 2021

Nuevas agresiones armadas de la ORCAO a la comunidad Moisés Gandhi


  • Garantizar la vida, integridad de Bases de Apoyo y respeto a la autonomía zapatista.

El Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, A.C. (Frayba), ha recibido información de la Junta de Buen Gobierno Patria Nueva, Caracol 10 “Floreciendo la semilla rebelde”, con sede en el municipio oficial de Ocosingo, Chiapas, México, en donde informan que desde el 18 de enero de 2021, hasta el día de hoy integrantes de la Organización Regional de Cafeticultores de Ocosingo (ORCAO) han agredido con disparos de armas de fuego a la comunidad de Moisés Gandhi del Municipio Autónomo Lucio Cabañas.

El 18 de enero de 2021, desde las 15:30 hrs hasta las 18:00 hrs., integrantes de la ORCAO retomaron las agresiones con disparos de armas de fuego contra las casas de la comunidad Moisés Gandhi. Fueron “alrededor de 170 disparos de calibres grandes y 80 disparos de calibres pequeños.” El 20 de enero de 2021, a las 16:00 hrs y 22:30 hrs. se registraron nuevas agresiones.

El día de hoy, aproximadamente a las 00:30 hrs, 02:10 hrs. y 02:55 hrs. nuevamente se registraron disparos contra las casas de la comunidad. La Junta de Buen Gobierno ha informado que en estos ataques han participado por lo menos 20 integrantes de la ORCAO de las comunidades San Antonio, Cuxuljá, San Francisco y 7 de febrero municipio de Ocosingo.

Desde abril de 2019, la comunidad de Moisés Gandhi ha sido agredida por parte de integrantes de la ORCAO resultando en destrucción de bienes y agresiones físicas y verbales. Para marzo de 2019, comenzaron agresiones con armas de fuego con dirección a la comunidad. El 22 de agosto de 2020, saqueo e incendio de la bodega de café ubicada en el Centro de Comercio “Nuevo Amanecer del Arcoiris en el crucero de Cuxuljá. El 8 de noviembre de 2020, integrantes de la ORCAO secuestran a Félix López Hernández, Base de Apoyo zapatista de la comunidad de Moisés Gandhi, quien fue liberado después de 4 días.

El Frayba hace un llamado al Estado mexicano para que intervenga de manera inmediata y cesen las agresiones hacia la comunidad Moisés Gandhi del Municipio Autónomo Lucio Cabañas, ya que la vida e integridad de las mujeres, niñas, niños y hombres del Pueblo Maya Tseltal se encuentra en riesgo. Las acciones emprendidas deberán respetar la jurisdicción, autonomía y libre determinación de las Junta de Buen Gobierno Zapatistas.

Solicitamos a la solidaridad nacional e internacional firmen la siguiente  acción urgente: https://frayba.org.mx/nuevas-agresiones-armadas-de-la-orcao-a-la-comunidad-moises-gandhi/

 

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Levate le ancore

Luis Hernández Navarro

A luglio, agosto, settembre e ottobre di quest’anno, una delegazione del Messico del basso si recherà in Europa. È composto dall’EZLN, dal Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo e dal Frente de Pueblos en Defensa del Agua y de la Tierra de Morelos, Puebla y Tlaxcala. L’iniziativa fa parte di un tour più ampio che in seguito visiterà Asia, Africa, Oceania e America.

Il gruppo terrà incontri, dialoghi, scambi di idee, esperienze, analisi e valutazioni nella lotta per la vita. Cercherà di sapere cosa c’è di diverso. Coloro che si incontreranno condividono la comprensione che il carnefice dell’umanità è un sistema sfruttatore, patriarcale, piramidale, razzista, ladro e criminale: il capitalismo (https://bit.ly/2XmkIhN).

La Dichiarazione per la Vita che accompagna la missione è stata firmata da centinaia di collettivi, associazioni di lotta, personalità e attivisti in molti paesi, che formano una galassia anti-neoliberista e anticapitalista attraversata in modi diversi dallo zapatismo. La Izquierda Unida Internacional ha salutato fraternamente la spedizione.

Si tratta chiaramente di un’iniziativa di sinistra, se per sinistra si intende la definizione data dal filosofo e giornalista austro-francese André Gorz. “Essere di sinistra – afferma – significa sentirsi legati a tutti coloro che lottano per la propria liberazione, che non accettano la determinazione dall’alto di traguardi e obiettivi e lottano, insieme o da soli, per l’eliminazione di ogni forma di dominio e per il rovesciamento di tutti gli apparati di potere”.

Il tour europeo si svolgerà in un momento di enorme confusione, incertezza, caos e insicurezza in tutto il mondo. Il futuro non è più quello che era e non è chiaro come sarà.

Il viaggio ribelle avverrà in un mondo scosso, tra l’altro, dall’incrocio tra crisi sanitaria ed economica precipitata dalla pandemia di coronavirus. A causa della crescente egemonia del capitalismo digitale nel processo di ricomposizione globale di questo sistema economico. A causa dell’emergere di un nuovo e timido progressismo latinoamericano articolato intorno al Gruppo di Puebla, che sembra voler prescindere dall’influenza di Cuba e Venezuela nella regione. Per la sconfitta elettorale del Trumpismo e il suo auto-golpe di stato. Per l’avanzata dell’estrema destra, il razzismo e la xenofobia in molti paesi europei. O per il crescente riavvicinamento di Cina e Russia.

Ma, anche, a causa del dispiegamento di molte lotte di resistenza, come quella condotta in Grecia da proteste instancabili di gruppi di base che hanno costretto la giustizia di quella nazione a condannare il partito fascista Alba Dorada come organizzazione criminale e condannare al carcere alcuni dei suoi leader. O come l’irruzione in Francia del movimento dei gilet gialli contro l’aumento del prezzo del carburante, l’ingiustizia fiscale e la perdita del potere d’acquisto. O l’emergere di reti antifasciste e antirazziste in tutto il territorio dell’Unione europea che trovano cittadinanza universale. Oltre alla persistenza di una potente mobilitazione femminista.

Elaborare una visione su quel vecchio mondo che precipita clamorosamente e il nuovo che emerge con grandi difficoltà, richiede che sia vissuto, pensato, analizzato, dalle lotte di resistenza del basso che formano la costellazione associativa in difesa della vita.

La spedizione europea non deve sorprendere. Molti dei gruppi che resistono in Europa hanno accompagnato gli zapatisti dal 1994. Luca Casarini, attivo da molti anni nei Centri Sociali Italiani, diceva: abbiamo un sogno. In quel sogno siamo nati il 1° gennaio 1994, accanto agli zapatisti. Il sogno è buono e non è del tutto fantasioso, ma la realtà è diversa.

Quel sogno non è esclusivo di Luca. Nonostante gli anni trascorsi dalla sollevazione dell’EZLN, in tutta Europa molte forze si identificano profondamente con lo zapatismo. Un buon numero di loro ha svolto un ruolo chiave nel movimento dei movimenti che ha affrontato la globalizzazione neoliberista, nelle proteste contro l’invasione e la guerra in Iraq, nella lotta all’emergenza fascista, nell’occupazione delle piazze pubbliche, in difesa dei migranti, nella lotta agli sfratti dopo la crisi del 2008 e migliaia di altre lotte.

Per più di 26 anni, migliaia di questi attivisti hanno viaggiato regolarmente in missioni di solidarietà negli accampamenti dei ribelli in Chiapas. Il governo messicano ne ha deportati a dozzine e ha proibito loro di tornare nel Paese. Hanno partecipato attivamente al Primo Incontro per l’Umanità e contro il Neoliberismo, convocato dall’EZLN nella Selva Lacandona nel 1996. La sinistra istituzionale li chiamava aretudos (con un pizzico di disprezzo), per la moda maschile di indossare piccoli orecchini. Curiosamente, questi aretudos sono stati protagonisti di un ciclo di lotte storiche intorno all’altromondismo e hanno rinnovato la sinistra europea del basso.

La decisione degli zapatisti, CNI-CIG e del Frente de Pueblos en Defensa del Agua y de la Tierra de Morelos, Puebla y Tlaxcala, di levare le ancore e salpare verso l’Europa, sarà una specie di visita contraccambiata per incontrare quei vecchi amici ai quali hanno offerto ospitalità lungo due decenni e mezzo. Un gesto di reciprocità per avallare l’impegno di lottare ovunque e in ogni momento, fino alla sua distruzione, contro il capitalismo.

@lhan55

Fonte: https://www.jornada.com.mx/2021/01/12/opinion/012a1pol?s=09

Traduzione “Maribel” – Bergamo

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Messico – Chiapas, continue violenze contro le comunità zapatiste

“Dove ho il mio appezzamento, mi hanno rubato il grano. Siamo andati a cercare le prove e proprio lì ci hanno sparato, nella comunità di San Felipe ”, racconta una donna che è membro delle Basi di Appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (BAEZLN) nella regione di Moisés Gandhi, nel comune ufficiale di Ocosingo.

Questa è solo una delle più recenti denunce di attacchi armati e violenze da parte dei membri dell’Organizzazione dei coltivatori di caffè di Ocosingo (ORCAO) contro le comunità appartenenti al Municipio Autonomo Ribelle Zapatista (MAREZ) di Lucio Cabañas, uno dei municipi che furono costituiti dall’EZLN dal 1994. In questi territori ribelli, che prima erano nelle mani di proprietari terrieri e agricoltori, l’autogoverno viene esercitato attraverso amministrazioni autonome.

Negli ultimi giorni di questo mese di Gennaio, una carovana di osservazione e solidarietà composta da organizzazioni, gruppi e individui, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, ha riferito che il giorno 12, “intorno alle 8:30 del mattino un gruppo di circa 30 uomini appartenenti al gruppo di oppositori è arrivato nei pressi delle terre su cui stavano lavorando le Basi di Appoggio (BAEZLN), scattando foto ai membri di questa Carovana, come forma di intimidazione per ostacolare il loro lavoro ”, hanno riferito in un comunicato.

Questa Carovana ha svolto il suo primo lavoro di documentazione nell’Ottobre 2020. Oltre a questo impegno, il 7 Dicembre 2020 è stata effettuata la prima Missione di Osservazione Civile, svolta da organizzazioni appartenenti alla Rete ” Todos los derechos para todas y todos”, che ha raccolto anche varie testimonianze che indicano un aumento degli attacchi dal 2019. I principali responsabili sono stati identificati come membri dell’ORCAO.

Nella loro visita più recente, questa Carovana ha il compito di accompagnare l’inizio della coltivazione della terra e nella semina del grano in questo territorio ribelle.

I partecipanti alla Carovana ribadiscono: “ricordiamo che la posizione della carovana di osservazione e solidarietà è ed è stata favorevole alla pace, per questo chiediamo rispetto per il diritto all’autonomia e alla libera autodeterminazione zapatista, rispetto per le loro terre recuperate che fanno parte del suo territorio, così come il rispetto e la garanzia dell’integrità, sicurezza e vita delle Basi di Appoggio dell’ EZLN ”

Attacchi all’economia comunitaria

Le donne di Moisés Gandhi, una zona composta da otto villaggi, affermano inoltre che i membri dell’ORCAO hanno frazionato e messo in vendita terreni recuperati dopo la rivolta zapatista del 1994.

“Nella comunità di San Felipe … hanno diviso la terra e hanno alzato recinzioni. Nella comunità di Progreso hanno sbarrato il terreno recuperato”, dicono le BAEZLN sulla espropriazione violenta fatta da membri armati dell’Orcao.

Oltre a questo, le famiglie hanno segnalato anche l’asportazione di materiali da costruzione e legno. “Mentre noi stiamo lottando organizzandoci e non abbiamo mai preso soldi dalle terre recuperate, (i membri dell’ORCAO) hanno abbattuto gli ocotales (n.d.t. si tratta di vasti boschi con una variegata vegetazione), stanno tagliando il legno. Sono qui con i loro proiettili, con le loro guardie, con le loro armi di grosso calibro. Non possiamo più andare alla milpa, ci stanno controllando”, denunciano la presenza di gruppi armati.

Secondo il Rapporto della Carovana di Solidarietà realizzato lo scorso Ottobre, “all’inizio del 2020, alle aggressioni si sono aggiunti i furti di raccolti, la distruzione di recinzioni e palizzate, la presenza di persone armate con radio trasmittenti e la presenza di guardie, minacce verbali e scritte, intimidazioni e attacchi fisici contro BAEZLN, l’incendio e la fumigazione di raccolti, rapine nei negozi nelle comunità autonome, incendio di alveari, distruzione della Scuola Secondaria Autonoma e spari di armi da fuoco “, tutti gli attacchi si sono verificati nel ejido di Moisés Gandhi.


Allo stesso tempo, nella comunità di Nuevo San Gregorio, terreno recuperato di 155 ettari nella stesso Municipio Autonomo, attraverso azioni intimidatorie, i membri dell’ORCAO impediscono alle famiglie zapatiste di entrare negli spazi dove svolgono i lavori collettivi per rinforzare l’economia della comunità.

“Noi vogliamo lavorare e non possiamo farlo”, affermano le BAEZLN di Nuevo San Gregorio sull’impossibilità di trasferirsi nella terra dove si coltiva il grano.

Da Novembre 2019 queste terre sono state recintate dal gruppo armato ORCAO nell’ambito delle molestie che hanno impedito anche alle famiglie di riprendere il lavoro in una cooperativa di pescicoltura, oltre che l’accesso ai terreni per piantare ortaggi.

Controinsurrezione in aumento

Gli attacchi all’economia autonoma privano le persone dei loro elementi basilari per la vita: acqua e cibo. “L’anno scorso non abbiamo potuto raccogliere tutto, solo il 50% è stato raccolto. Da maggio a novembre abbiamo speso 80mila pesos solo per comprare mais e fagioli”, hanno riferito con rammarico le famiglie di Nuevo San Gregorio per le azioni di controinsurrezione, in una situazione aggravata dalla pandemia di Covid-19.

Per questo, nell’ultimo anno, le BAEZLN hanno sofferto della mancanza di cibo e dell’impossibilità di proseguire lavori come la semina per autoconsumo, la vendita di ricami e mecapales (n.d.t. contenitori per il trasporto della legna e di altre merci), oltre alla produzione di mobili e carpenteria.

Denunciano che “hanno circondato tutto, i nostri animali, i nostri lavoratori, l’acqua. Sì, stiamo soffrendo molto”, condividono testimoni della comunità di Nuevo San Gregorio, mentre mostrano le terre da seminare che sono state violentemente espropriate dai membri dell’ORCAO.

https://archive.org/details/video-4-campana

Le testimonianze raccolte sottolineano le aggressioni avvenute il 22 Agosto 2020, quando membri armati dell’ORCAO hanno bruciato i magazzini di caffè, il comedor “Compañera Lucha”, oltre a saccheggiare il negozio collettivo Centro de Comercio Nuevo Amanecer del Arcoiris, rubando contanti e distruggendo il posto.


Secondo il rapporto della Carovana Solidale, tra i danni di quel giorno e gli attacchi successi in altri occasioni, il totale dei danni contro le comunità BAEZLN ammontano a quasi un milione e mezzo di pesos messicani.

Il negozio era collettivo e ci affidiamo a quello per le commissioni e fino ad oggi non abbiamo più niente, non ci hanno lasciato niente. Hanno preso tutto, tutti i soldi e il compagno che era di turno nella vendita lo hanno attaccato, rinchiuso e trattenuto per una notte facendogli patire freddo e fame”

Mujeres Base de Apoyo de Moisés Ghandi


Continuare la lotta

“Non ci arrendiamo. Per andare avanti abbiamo iniziato a organizzare il nostro lavoro collettivo. I compagni giovani hanno iniziato con i mecapal, anche se non avevano esperienza, ma è così che stanno imparando. E con i compagni che fanno la falegnameria, anche se hanno solo un martello, una sega e una pialla stiamo andando avanti. Noi compagne abbiamo iniziato a ricamare in modo da avere un po’ di soldi perché non abbiamo niente. Abbiamo bambini, chiedono le loro cose e non abbiamo soldi, ecco perché iniziamo da quello”, hanno detto le donne delle BAEZLN nella comunità di Nuevo San Gregorio.

Inoltre, le Basi di Appoggio dell’EZLN dicono che mentre queste terre vengono sottratte, il gruppo paramilitare le mette immediatamente in vendita. “Loro (l’ORCAO) hanno già dato un prezzo al terreno, che è di 100.000 pesos per ettaro, ma non daremo loro il piacere di fare quello che vogliono. Lo difenderemo, a qualunque costo. Non siamo proprietari, siamo guardiani dell’organizzazione. Quello che possiede questa terra è l’organizzazione. Colui che possiede questa terra sono coloro che hanno dato il loro sangue. Non è solo nostra è di tutti”.

L’obiettivo della difesa di questo territorio liberato, sostengono i campesinos, “E’ vivere, non fare affari. La terra è per nutrirci, non per fare affari. Gli alberi servono per l’ossigeno, non per gli affari. Vogliamo che si fermino”, hanno chiesto i membri delle BAEZLN di Nuevo San Gregorio durante il giro con la Carovana Solidale che si è tenuto nel 2020.

Secondo le autorità della Junta de Buen Gobierno (JBG) Nuevo Amanecer en Resistencia y Rebeldia por la Vida y la Humanidad con sede a Patria Nueva, i membri di ORCAO “Non sono più fratelli. Fratelli è quando si capiscono, quando si ascoltano, quando sentono il dolore, la sofferenza dei bambini, delle donne incinte”, riferiscono nei video della Carovana Solidale, perché anche se le BAEZLN ha richiesto un dialogo, i membri dell’ORCAO continuano gli attacchi armati.

Le persone sono tristi ma anche arrabbiate e preoccupate. “Il coraggio e la rabbia che hanno i miei compagni ce l’ho anche io. Abbiamo detto: se toccano uno di noi, ci toccano tutti, perché loro (l’ORCAO) tengono (i terreni) solo per vendere, ma noi ce ne occupiamo, vogliamo proteggerlo. Perché non stiamo solo pensando a qualcosa per noi stessi come popoli zapatisti, stiamo guardando oltre. Stiamo difendendo la Madre Terra perché da lì mangiamo, lì viviamo e lì continueremo a resistere”, sottolinea una donna che è membro della JBG del Caracol numero 10 Floreciendo la Semilla Rebelde.

Per guardare la serie di video completi con le testimonianze delle famiglie zapatiste cliccare ⇒ qui.

Fonte: https://avispa.org/chiapas-continua-violencia-contra-comunidades-zapatistas/

Traduzione Cooperazione Rebelde Napolihttp://yabastanapoli.blogspot.com/2021/01/messico-chiapas-continue-violenze.html

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LAPAZ

 https://www.facebook.com/LiberaAssembleaPensandoPraticando

Assemblea nazionale italiana di coordinamento per il viaggio europeo Zapatisti e Zapatiste

Nell’ottobre 2020 l’EZLN ha annunciato che una delegazione zapatista viaggerà nei 5 continenti nel 2021, partendo dall’Europa.

Appena saputa la notizia è stata convocata il 14 ottobre 2020 una prima assemblea pubblica molto partecipata dal Nord al Sud per aprire la discussione ed avviare, in maniera plurale e condivisa, un percorso politico e di accoglienza degna per i compagni e le compagne zapatiste in Italia in collegamento con le altre realtà europee, a partire dalla rete di Europa Zapatista.
L’assemblea dopo il primo incontro si è ritrovata il 29 ottobre, il 25 novembre e il 22 dicembre per condividere le informazioni raccolte a livello europeo, avviare la costruzione di una proposta collettiva per la visita degli zapatisti in Italia e iniziare a pensare iniziative comuni per raccogliere fondi e far fronte alle varie necessità. Contemporaneamente si sono creati degli spazi comuni nelle diverse regioni/territori italiani, come nel Nord Ovest, a Roma ed altri.
E’ stata aperta una mail comune per ricevere/inviare le comunicazioni che è viaggio2021zap@gmail.com, si è creato un google drive condiviso per raccogliere informazioni e proposte, ad ora sono circa 240 le mail a cui vengono inviate informazioni è si è pensato di creare la pagina FB di LAPAZ.
Negli incontri si è sottolineato l’importanza di allargare la partecipazione per creare uno spazio comune sempre più ampio, in cui organizzarsi insieme.
L’assemblea è aperta alla partecipazione di singoli, collettivi, associazioni, reti e a quanti vogliono impegnarsi nella costruzione di un cammino condiviso, al di là delle proprie differenze ed esperienze .
QUI Il Percorso dell’Assemblea al 7 gennaio 2021: Percorso dell’Assemblea al 7 gennaio 2021

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Foto José Carlos González

L’EZLN e L’Altra Europa

Raúl Romero*

Nel 1994, quando la caduta del socialismo e la fine della storia si imponevano come narrazioni globali ufficiali e il capitalismo neoliberista era offerto come unica via, lo Ya Basta! lanciato dai popoli Maya organizzati nell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) risuonò forte in Messico, America Latina e in gran parte del mondo.

L’EZLN ha dotato un’intera generazione di motivazioni e speranze che presto hanno riarticolato la resistenza su scala globale. Militanti, artisti, intellettuali e persone provenienti da tutto il mondo si sono recati nella Selva Lacandon per contagiarsi della ribellione indigena. Lo slogan Un altro mondo è possibile è così diventato l’emblema di una nuova ondata di mobilitazioni mondiali. La lotta al neoliberismo e a difesa dell’umanità che si è diffusa in tutto il pianeta, ha trovato nello stato del Chiapas uno dei suoi principali bastioni.

A Seattle, a Genova, a Porto Alegre e in tanti altri luoghi dove era presente il movimento altromondista, l’emblema dello zapatismo si è palesato.

Da allora sono passati molti anni. Sono stati costruiti molti movimenti e processi di società alternative al capitalismo. Tra tutti continua a spiccare il progetto di emancipazione che gli zapatisti hanno costruito e che aggiornano costantemente.

Lo scorso ottobre, in mezzo alla pandemia, l’EZLN ha annunciato che “diverse delegazioni zapatiste, uomini, donne e altri del colore della nostra terra, usciranno per girare il mondo, camminare o navigare verso suoli, mari e cieli remoti, cercando non la differenza, non la superiorità, non lo scontro, tanto meno perdono e pietà. Andremo a trovare ciò che ci rende uguali”.

Come prima destinazione, le delegazioni zapatiste si recheranno nell’Altra Europa, dove il popolo originario Sami, che storicamente alleva e pascola le renne, e il cui territorio è compreso tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, oggi resiste all’espropriazione e all’inquinamento generato da parchi eolici, miniere, estrazione di gas e petrolio, nonché la costruzione del Treno Artico, un treno ad alta velocità che rafforzerà il corridoio artico e gli scambi commerciali tra Europa e Asia.

In quell’Altra Europa, dove alcuni popoli e organizzazioni in Italia si sono articolati nel No-Tap per fronteggiare il Gasdotto Trans-Adriatico, un progetto studiato per portare il gas dall’Azerbaijan in Europa. Il No-Tap sottolinea che è nato per la tutela e la salvaguardia dei territori, nonché per l’autodeterminazione delle popolazioni che credono in un modello di sviluppo sostenibile, diverso da quello imposto, contro la speculazione finanziaria a danno delle comunità.

Anche in quell’Altra Europa, e più precisamente a Notre-Dame-des-Landes, in Francia, dove la popolazione ha difeso il proprio territorio contro il tentativo, da parte del governo, di costruire un aeroporto. Agricoltori, coltivatori e attivisti hanno combattuto una delle lotte più emblematiche dell’attuale storia della Francia, generando una delle più grandi occupazioni di terra nell’Europa di oggi e dichiarando il territorio Zona da Difendere (ZAD). Con approcci anticapitalisti e ambientalisti, la ZAD è diventata un punto di riferimento per altre lotte.

La lista è lunga: nel Regno Unito la resistenza contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità HS2, in Grecia il movimento per l’occupare delle case, nello Stato spagnolo le lotte storiche del popolo basco, la Confederazione Generale del Lavoro e le organizzazioni anticapitaliste a Madrid.

In tutto il mondo osserviamo ciò che Adolfo Gilly e Rhina Roux hanno analizzato nel loro libro El tiempo del despojo: ciò che stiamo vivendo può quindi essere visto come una nuova fase storica dell’espropriazione universale dei beni comuni, la privatizzazione di ciò che apparteneva a tutti , la ridistribuzione mondiale della rendita della terra e del plusvalore generato dal lavoro vivo.

Il tempo della spoliazione sta avanzando e tutto indica che si intensificherà in Messico e nel mondo in risposta alla pandemia. È urgente articolare le lotte su scala globale, non solo per la sopravvivenza dell’umanità, ma per finire di costruire quel nuovo mondo di cui già si intravedono i segnali.

A 27 anni dalla sua apparizione pubblica, 27 anni di scommesse sulla vita, la scienza e le arti, l’EZLN oggi propone una nuova sfida: andare incontro agli altri e alle altre che, nel mondo, con resistenza e ribellione , costruiscono il nuovo mondo. Lo ha detto bene la bambina Esperanza Zapatista: questa è la nostra missione: essere seme che cerca altri semi.

* Sociólogo

Twitter: @RaúlRomero_mx

Fonte: https://www.jornada.com.mx/2021/01/02/opinion/018a2pol  Foto: José Carlos González

Traduzione “Maribel” – Bergamo

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Prima Parte: UNA DICHIARAZIONE…

PER LA VITA.

1 gennaio dell’anno 2021

AI POPOLI DEL MONDO:

ALLE PERSONE CHE LOTTANO IN EUROPA:

SORELL@ E COMPAGN@:

Durante questi mesi, ci siamo mess@ in contatto con vari mezzi. Siamo donne, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, travestiti, transessuali, intersessuali, queer e altro ancora, uomini, gruppi, collettivi, associazioni, organizzazioni, movimenti sociali, popoli originali, associazioni di quartiere, comunità e un lungo eccetera che ci da identità.

Ci differenziano e ci allontanano terre, cieli, montagne, valli, steppe, giungle, deserti, oceani, laghi, fiumi, torrenti, lagune, razze, culture, lingue, storie, età, geografie, identità sessuali e non, radici, confini, forme di organizzazione, classi sociali, potere d’acquisto, prestigio sociale, fama, popolarità,followers,likes, valute, grado di scolarizzazione, modi di essere, mestieri, virtù, difetti, pro, contro, ma, eppure, rivalità, inimicizie, concezioni, argomentazioni, contro argomentazioni, dibattiti, controversie, denunce, accuse, disprezzo, fobìe, filiazioni, elogi, ripudi, fischi, applausi, divinità, demoni, dogmi, eresie, simpatie, antipatie, modi, e un lungo eccetera che ci rende diversi e, non di rado, contrari.

Solo poche cose ci uniscono:

Che facciamo nostri i dolori della terra: la violenza contro le donne; la persecuzione e il disprezzo delle diversità nelle loro identità affettive, emotive e sessuali; l’annientamento dell’infanzia; il genocidio contro i popoli originari; il razzismo; il militarismo; lo sfruttamento; il saccheggio; la distruzione della natura.

La consapevolezza che è un sistema il responsabile di questi dolori. Il carnefice è un sistema sfruttatore, patriarcale, piramidale, razzista, ladrone e criminale: il capitalismo.

La consapevolezza che non è possibile riformare questo sistema, educarlo, attenuarlo, limarlo, addomesticarlo, umanizzarlo.

L’impegno a lottare, ovunque e in ogni momento – ognuno nel proprio campo – contro questo sistema fino alla sua completa distruzione. La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla distruzione del capitalismo. Non ci arrendiamo, non siamo in vendita e non claudichiamo.

La certezza che la lotta per l’umanità è mondiale. Così come la distruzione in corso non riconosce confini, nazionalità, bandiere, lingue, culture, razze; così la lotta per l’umanità è ovunque, sempre.

La convinzione che sono molti i mondi che vivono e lottano nel mondo. E che ogni pretesa di omogeneità ed egemonia attenta l’essenza dell’essere umano: la libertà. L’uguaglianza dell’umanità sta nel rispetto della differenza. Nella sua diversità sta la sua somiglianza.

La consapevolezza che non è la pretesa di imporre il nostro sguardo, i nostri passi, le nostre compagnie, i nostri percorsi e i nostri destini, che ci permetterà di avanzare, ma l’ascolto e lo sguardo dell’altro che, diverso e differente, ha la stessa vocazione di libertà e di giustizia.

Per queste coincidenze, e senza abbandonare le nostre convinzioni o cessare di essere ciò che siamo, abbiamo accordato:

Primo.- Realizzare incontri, dialoghi, scambi di idee, esperienze, analisi e valutazioni tra coloro che ci siamo impegnati, da concezioni diverse e in campi differenti, nella lotta per la vita. Poi, ognuno seguirà o meno la propria strada. Guardare e ascoltare l’altro può aiutarci o meno nel nostro viaggio. Ma conoscere il diverso fa parte anche della nostra lotta e del nostro impegno, della nostra umanità.

Secondo.- Che questi incontri e queste attività si realizzino nei cinque continenti. Che, per quanto riguarda il continente europeo, si concretizzeranno nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre del 2021, con la partecipazione diretta di una delegazione messicana composta dal CNI-CIG, dal Fronte del Popolo in Difesa dell’Acqua e della Terra di Morelos, Puebla e Tlaxcala, e dall’EZLN. E, in date successive da specificare, sostenere secondo le nostre possibilità, affinché si svolgano in Asia, Africa, Oceania e America.

Terzo.- Invitare coloro che condividono le stesse preoccupazioni e lotte simili, tutte le persone oneste e tuttilos abajosche si ribellano e resistono nei molti angoli del mondo, a unirsi, a contribuire, a sostenere e a partecipare a questi incontri e attività; e a firmare e a fare propria questa dichiarazione PER LA VITA.

Da uno dei ponti di dignità che unisce i cinque continenti.

Noi.

Pianeta Terra.

1 gennaio 2021

Da differenti, disomogenei, diversi, dissimili, ineguali, lontani e diversi angoli del mondo (nell’arte, nella scienza e nella lotta di resistenza e di ribellione):

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Per le donne, uomini, otroas, bambin@ e anzian@ dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale:

Comandante Don Pablo Contreras y Subcomandante Insurgente Moisés.
Messico.

Se volete firmare questa Dichiarazione, inviate la vostra firma firmasporlavida@ezln.org.mx. Per favore nome completo del vostro gruppo, collettivo, organizzazione o quel che è, nella vostra lingua, e la vostra geografia. Le firme verranno aggiunte non appena arriveranno.

Testo originale con le oltre 1400 firme/adesioni dal mondo: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2021/01/02/prima-parte-una-dichiarazione-per-la-vita/

Italia
A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani Italiani
ADL COBAS
All Reds Rugby Roma
Altro Modo Flegreo
Ambasciata dei Diritti delle Marche
Ambiente&Salute
Annestus – Agoa
ARCI Noerus
Ardita Due Mari
Assalti Frontali
Assemblea Antirazzista Antifascista Di Vicofaro
Associazione «Cultura È Libertà
Associazione ATTAC Italia
Associazione Casa dei Popoli
Associazione centro socio culturale ARARAT a Roma
Associazione Città Migrante
Associazione Culturale GIShub
Associazione di Promozione Sociale
Associazione Giuseppe moscati Parrocchia San Sabino
Associazione Jambo- commercio equo Fidenza Italia
Associazione Nova Koiné
Associazione politico-culturale Tempi Post Moderni
Associazione Senza Barriere Due
Associazione senza paura Genova
Associazione Taiapaia
Associazione Verso il Kurdistan e Rete Jin
Associazione Ya Basta Caminantes Padova
Associazione Ya Basta Moltitudia Roma
Associazione YA BASTA! ÊDÎ BESE Y Centri Sociali del Nordest
Associazione Ya Basta! Milano
Associazione YaBasta! – Casa Della Solidarietà Sabino Romano
Ateneo Libertario
Azione Antifascista Roma Est
Brigata Sanitaria Soccorso Rosso
Brustolin, Maryline
Buscemi, Marquito
C.S.A NEXT EMERSON
Cadtm (Comitato per annullamento debiti illegittimi)
Camera del Non Lavoro
Cantiere
Carovane Migranti
Casa Bettola
Casa dei Circoli, Culture e Popoli
Casa Dei Diritti Dei Popoli
Casa del Popolo Campobasso
Casa della Cooperazione
Casa delle Donne di Milano
Casa delle Donne Lucha y Siesta
Casa delle Donne-Nudm
Casa Madiba Network
Cattive Ragazze
Centro giovanile Batti il tuo tempo
Centro Sociale Anomalia
Centro sociale Anomalia Palermo
Centro sociale autogestito «INTIFADA» Empoli (FI)
Centro Sociale Autogestito Magazzino47
Centro Sociale CasaLoca
Centro Sociale Occupato Autogestito «Angelina Cartella»
Centro Sociale Tpo
Chichimeca
CIAC ( centro immigrazione, asilo, cooperazione internazionale)
Circolo «D. Lazzari» di Legnano
Circolo ANPI Renato Biagetti
Circolo ARCI Barbun KM0
Circolo Arci Nausicaa
Circolo Fratellanza Casnigo
Ciss-ong Palermo
Clown Army Roma
COBAS Confederazione dei Comitati di Base
COBAS Napoli
Collettiva Una volta per tutte
Collettivo 20ZLN
Collettivo Caffè Malatesta
Collettivo Femminista Lotto
Collettivo Lsoa Buridda
Collettivo Nodo Solidale
Collettivo Popolare «Ramona»
Collettivo redazionale della rivista LEF Libertè Egalitè Fraternit
Comitato Abitanti San Siro
COMITATO AMIG@S MST
Comitato antirazzista cobas Palermo
Comitato Chiapas «Maribel»
Comitato Città Vecchia Taranto
Comitato Jineoloji
Comitato Madri per Roma Città Aperta
Comitato No Muos – No sigonella
Comitato per non dimenticare Abba
Comitato Piazza Carlo Giuliani
Comitato Roma Xii Per La Costituzione
Comité por la Anulación de la Deuda del Tercer Mundo
Comune del Crocicchio
Comunità curda in Italia
Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze
Comunita’ RNCD
Contadinazioni-fuori mercato
Cooperativa Sociale Le Rose Blu
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica «Bruno Arcuri»
Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia
Coordinamento Nazionale No Triv
CORTOCIRCUITO Flegreo
Csa Astra/Lab Puzzle/cs Brancaleone
Csoa Ex Snia
Csoa Forte Prenestino
Csoa Gabrio
Csoa La Strada
Csoa la torre
Dinamopress
Dipende da Noi
Enoize
ESC Atelier Roma
Ex Caserma Liberata
Ex caserma occupata
Federazione Anarchica Siciliana
Foro Italiano de los Movimientos per el Agua
Forum Antirazzista Palermo
Fridays For Future
Fuorimercato, autogestione in movimento
GAS Caracol Franciacorta
Genuino Clandestino Firenze
Giovani Comunisti
«GIShub – Associazione Culturale GIScience for Humanity, Urban space and Biosphere
Gruppe B.A.S.T.A.
Gruppo Anarchico «Bakunin» – FAI Roma e Lazio
Gruppo Autonomo LiberidiAmare Autonomia Contropotere
Gruppo Consiliare Sinistra Progetto Comune – Comune di Firenze
Gruppo di Acquisto Solidale – Cosenza
Gruppo lampi
Il Cantiere delle Idee
IFE (Iniziativa Femminista Europea)
L’associazione G.L.R.
L’associazione politico culturale Resistenza Gallura
L38squat
La Milpa Orto Collettivo
La Panchovilla in Sabina
Laboratorio Andrea Ballarò
Laboratorio Aq16
Laboratorio Crash!
Laboratorio Decoloniale Femminista e Queer
Laboratorio di economia solidale ambientale e sociale
Laboratorio di Mutuo Soccorso ZERO81
Laboratorio Occupato Autogestito Acrobax – LOA Acrobax
Laboratorio Occupato Insurgencia
Laboratorio Sociale Alessandria
Le Mafalde
Liberation queer+ Messina
Lisangà, culture in movimento
Malanova
Manituana – Laboratorio Culturale Autogestito
Mediterranea Saving Humans
Mondeggi Bene Comune, Fattoria Senza Padroni
Movimento NO MUOS
No Border APS
Non Una Di Meno – Milano
Non Una Di Meno – Modena
Non Una di Meno Alessandria – Casa delle Donne Alessandria
Non Una Di Meno Lucca
Non Una di Meno Palermo
Non Una Di Meno Piacenza
Non Una di Meno Ravenna
Non Una Di Meno Reggio Emilia
Non Una di Meno Roma
Non Una di Meno Torino
Non Una di Meno Venezia
Nudm Palermo
Officina Rebelde Catania
Operai /e dello Spettacolo Associati/e
Osservatorio Repressione – Italia
Palermo Pride
Palermo ribelle
Partito della Rifondazione Comunista
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Potere al Popolo!
Presidio salute solidale – Napoli
Progetto 20k
Quarticciolo Ribelle
R.A.S.P.A. Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’Autotutela
Radio Sherwood
Re:common
Resistenza Casa Sportello Solidale
Rete Antifascista Roma Sud
Rete antirazzista catanese
Rete Antirazzista Catanese e Comitato NoMuos/NoSigonella
Rete Jin
Rete Kurdistan Italia
Rete Kurdistan Roma
ReteJin
Reti di Pace
Ri-Make Bene Comune
RiMaflow, fabbrica recuperata in autogestione
Scomodo
Scuola Popolare Piero Bruno
Signoretti, Claudia
Siracusa Ribelle
Spazio di Mutuo Soccorso
Spazio Libertario Pietro Gori
Spazio sociale 100celle aperte
TATAWELO
TeatrOfficina Refugio
Termoli Bene Comune- Rete della Sinistra
terraTERRA
Ufficio Informazione del Kurdistan in Italia
Unione Sindacale di Base
Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos
Vivèro- luogo di quartiere
Ya Basta Bologna
Ya Basta! Marcas Italia
Alberi, Urbani
Amicucci, Caterina
Berti, Stefano
Boffa, Daniela
Botti, Andrea
Bresciani, Marco
Capezza, Iolanda
Caudo, Melina
Celestini, Ascanio
Cesi, Alessandro
Clerici, Naila
Crabuzza, Claudia
De Luca, Mariano
Della Corte, Raffaele
Devastato, Giovanni
Fabiano, Pino
Garelli, Annamaria
Garibaldi, Casale
Indiano, Carlotta
Kaveh, Afshin
Luca Pandolfi
Medici, Sandro
Nicotra, Alfio
Piccinini, Massimiliano
Proia, Veronica
Rossa, Casetta
Sandroni, Doriana
Santoro, Alessandro
Saverio Calabresi, Francesco
Traverso, Enzo
Valcamonica, Adarosa
Vigo, Adele
Vitalesta, Enzo
Zanchetta, Aldo
Zanchetta, Brunella

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