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Archive for aprile 2022

Messico: esercito coinvolto nella strage di Ayotzinapa

Lo denuncia il Gruppo interdisciplinario di Esperti indipendenti (Giei) che indaga sul caso della sparizione forzata dei 43 normalistas

a cura di Radio Onda d’Urto

Lunedì 28 marzo il Gruppo interdisciplinario di Esperti indipendenti che indagano sul caso della sparizione forzata dei 43 di Aytozinapa ha mostrato le prove di come elementi della Marina Militare abbiano inquinato le prove sulle tracce dei giovani ragazzi intervenendo nella discarica di Cocula. Ieri, martedì 29 marzo, il presidente messicano Andreas Manuel Lopez Obrador ha dichiarato “l‘inchiesta sui 43 normalisti è ancora aperta ed è un impegno dell’attuale governo far conoscere ciò che è loro accaduto”. Il presidente ha detto anche che dopo aver visionato il video ha dato l’istruzione di indagare sugli allora capi del corpo militare.

L’informativa dice anche che l’esercito messicano aveva infiltrato i giovani della scuola Normale Rurale di Ayotzinapa e che quindi, anche la lotte tra il 26 e 27 settembre 2014, stavano monitorando gli spostamenti dei giovani. L’esercito sapeva. L’esercito è stato parte dell’operativo.

Il GIEI ha evidenziato che con l’inizio del governo di Andrés Manuel López Obrador sono stati rilevati documenti che hanno evidenziato come la passata amministrazione ha cercato di delegittimare e limitare le indagini. Le famiglie dei 43 normalisti di Ayotzinapa hanno chiesto l’apertura di un’indagine contro il Segretario alla Difesa Nazionale, la Marina e l’ex presidente Enrique Peña Nieto per la scomparsa degli studenti nel 2014. Per il Gruppo interdisciplinario di Esperti indipendenti “per avanzare nel caso è necessario il pieno accesso alle informazioni e lasciare il formalismo al formalismo che ostacola e ritarda” e aggiunge “22 persone che potrebbero aver avuto informazioni sul caso sono morte; solo due di morte naturale. Il ruolo della criminalità organizzata nel caso non può essere ignorato”.

Angela Buitrago, del GIEI, ha detto, che ci sono stati tre momenti chiave nell’inuqinamento delle prove nel caso della scomparsa dei 43 normalisti, “le autorità hanno omesso e modificato le informazioni per nascondere ciò che sapevano. Ad esempio, si decide di catturare le persone come possibili autori e sulla base di questi arresti viene elaborata una versione dei fatti”.

Mario González, padre de César Manuel González Hernández, in conferenza stampa ha dichiarato “vorrei dirvi che le istituzioni hanno giocato con noi: ci hanno fatto firmare un decreto presidenziale a dicembre in cui ci hanno promesso di consegnare tutte le informazioni che c’erano sul caso Ayotzinapa, ci hanno fatto andare al 27° Battaglione sapendo che non avremmo trovato niente. Come non arrabbiarsi, se dopo tre anni escono informazioni che avrebbero dovuto essere consegnate in quel momento? Come non essere arrabbiati se non sappiamo nulla dei nostri figli?”

Un estratto della conferenza stampa dei genitori dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa Ascolta o scarica https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2022/03/estrettao-conferenza-stampa-gr13.mp3

(*) Link all’articolo originale: https://www.radiondadurto.org/2022/03/30/messico-il-giei-denuncia-le-compromissioni-nellesercito-nella-scomparsa-dei-43-studenti-di-ayotzinapa/

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Sono onorato di presentarvi questo libro digitale che ho scritto in spagnolo l’estate scorsa, e che è appena stato pubblicato grazie al lavoro paziente della compagna valenciana Lola Cubells. Onorato per varie ragioni: perché è uno dei 27 volumi dell’iniziativa “Al faro zapatista” scritti in occasione del Viaggio per la vita attraverso il quale abbiamo poi ospitato le delegazioni zapatiste, perché dietro c’è il silenzioso lavoro di revisione di brave compagne, perché nel comitato editoriale c’è anche un certo John Holloway, perché sto accanto a nomi di persone che hanno studiato e agito molto più di me e scritto cose molto più importanti, perché scrivere mi ha consentito di rielaborare quel che so dell’autonomia zapatista, della vecchia autonomia operaia italiana e del rapporto ideale che c’è tra esse, perché è un libro “hecho en Chiapas” (dato che non ci vado da tanti anni, un modo particolare di tornarci), perché mi piace pensare che Paola e Gianfranco ne sarebbero stati fieri, perché dentro c’è la storia di tante e tanti di noi.

Il progetto editoriale prevedeva tre filoni, dei quali ne ho scelti due: l’apporto teorico-politico dello zapatismo e come ci ha ispirato nelle nostre pratiche. La proposta mi ha costretto a condensare in una cinquantina di pagine alcune idee che ho maturato in questo ventennio di vita politica adulta dentro Ya Basta!

Non sarà ineccepibile né incontestabile, ma è un po’ di quello che ho capito io, se ci ho capito qualcosa.

Il link per scaricarlo gratuitamente è QUI

Buona lettura a chi vuol leggerlo.

Daniele Di Stefano

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