La Jornada – Venerdì 20 gennaio 2012
Il Frayba chiede di fermare le aggressioni sistematiche dei priisti contro gli indigeni
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 19 gennaio. Un commerciante tzeltal, base di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) del municipio ufficiale di Tenejapa, è stato rinchiuso nel carcere n. 5, accusato di essere responsabile dei fatti violenti avvenuti a dicembre nella comunità di Banavil, quando una cinquantina di elementi del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) hanno aggredito con le armi quattro famiglie simpatizzanti dell’EZLN cacciandole dalle loro case e dal villaggio.
Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) ha emesso oggi un’Azione Urgente, nella quale si afferma che “le aggressioni avvenute il 4 dicembre hanno avuto come risultato la morte di Pedro Méndez López (priista); la sparizione di Alonso López Luna; lo sfollamento di quattro famiglie ‘accusate’ di essere simpatizzanti zapatisti; la detenzione di Lorenzo López Girón, ferito gravemente ed accusato di lesioni aggravate; la detenzione arbitraria di Francisco Santiz López, base di appoggio dell’EZLN, che al momento dei fatti si trovava altrove, e sei persone ferite”.
Secondo le testimonianze raccolte dal Frayba, la mattina del giorno citato sono arrivate a casa di Alonso tre donne “con pietre e bastoni” che hanno picchiato lui e la sua famiglia. “Poi, circa 50 uomini del PRI hanno preso Alonso continuando a picchiarlo. Tutti avevano bastoni ed armi. Lorenzo, per difendere suo padre, oggi desaparecido, è stato colpito da colpi di arma da fuoco al petto e all’inguine”.
Trasportato all’ospedale di questa città, Lorenzo è stato fermato dai poliziotti statali. I testimoni affermano che durante l’aggressione armata i priisti hanno portato via Alonso chi continuava a sanguinare”. Si ignora dove si trovi ora. Il 23 dicembre, nell’ejido Mercedes, che confina con Banavil, è stato trovato un braccio che la famiglia assicura che appartiene ad Alonso, poiché hanno riconosciuto una cicatrice su un dito. Poliziotti statali, il giudice municipale ed il pubblico ministero sono giunti sul luogo del ritrovamento i giorni 26 e 28, ma non si è trovato il corpo. La famiglia del desaparecido afferma che non hanno svolto “una ricerca adeguata”.
Francisco, lo zapatista accusato di aver dato inizio alle aggressioni, “è stato fermato arbitrariamente nel capoluogo municipale di Tenejapa, mentre lavorava nel suo negozio di frutta e verdura”. Testimoni dei fatti “affermano che il giorno delle aggressioni non si trovava sul luogo dei fatti”; tuttavia, è stato fatto un processo sommario ed il giudice emetterà la sentenza nelle prossime ore.
“Le false accuse e la violenza generata dal gruppo di cacicchi del PRI degli ejidos Banavil, Mercedes e Santa Rosa, a Tenejapa, hanno provocato lo sgombero forzato di quattro famiglie simpatizzanti dell’EZLN e la morte di un membro del PRI”, riferisce l’organizzazione.
Il Frayba sottolinea “le continue e sistematiche aggressioni alle basi zapatiste ed ai simpatizzanti dell’EZLN”, e chiede al governo dello stato di cercare López Luna, di chiarire e punire la morte di Méndez López, la libertà di Santiz López, assistenza medica adeguata a López Girón, misure precauzionali e cautelari per il ritorno degli sfollati, una vera indagine dei fatti, così come disarmare e punire il gruppo dei cacicchi.
Risalgono al 2009 le vessazioni contro i simpatizzanti dell’EZLN che si oppongono alle arbitrarietà dei cacicchi priisti: all’esproprio delle terre, al disboscamento illegale, alla riscossione di imposte e cooperazioni senza fondamento, alle perquisizioni, alle aggressioni fisiche, all’impedimento al diritto all’educazione, tra altri. Le vittime l’hanno denunciato davanti agli enti del governo che “non fanno nulla”. Fino al momento, sottolinea il Frayba, “non esiste investigazione efficace né punizione dei responsabili, e le autorità non intervengono per risolvere la situazione né garantiscono la sicurezza giuridica e sociale a Banavil”.http://www.jornada.unam.mx/2012/01/20/politica/020n1pol
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