Los de abajo
Ancora Cherán
Gloria Muñoz Ramírez
Nella comunità purépecha di Cherán, Michoacán, non si smette di trovare i morti. La sua lotta in difesa dei boschi iniziata nell’aprile del 2011, è costata la vita ai comuneros che vogliono difendersi. I falò e le barricate posizionate alle entrate del villaggio continuano ad essere più che necessarie, perché i governi non hanno fatto niente per fermare la criminalità organizzata, dichiarano i membri del Consejo Mayor.
La settimana scorsa la comunità aveva riferito della scomparsa di Jesús Sebastián Ortiz, di 70 anni, uscito di casa per andare nei campi a lavorare e non più tornato. Questo 24 maggio il suo corpo è stato trovato senza vita in località Las Arenas, a nord di Cherán, molto vicino al rancho El Pueclito, villaggio segnalato come uno dei più pericolosi per la presenza dei talamontes.
Anche senza conoscere le cause ufficiali della sua morte, in quanto il corpo in stato di decomposizione è stato consegnato al Pubblico Ministero, le autorità di Cherán anticipano che questo fa parte di una nuova minaccia di azioni violente da parte di gruppi di talamontes e del crimine organizzato. “Quando vedono persone sole non si inteneriscono. Vogliono accrescere la paura affinché interrompiamo le azioni di difesa. Si tratta di un’azione vigliacca di gente cattiva e proprio nel luogo dove è stato trovato Jesús sono caduti altri nostri compagni.”
Nell’aprile del 2011 la comunità di Cherán si armò di pietre e bastoni per frenare il saccheggio dei suoi boschi. Nel febbraio scorso il Concejo Mayor si è insediato ed è diventato il primo governo autonomo riconosciuto dallo Stato di Michoacán.
Solo qualche settimane fa – pochi giorni dopo la festa nella comunità per l’anniversario della sollevazione – in un’imboscata sono stati assassinati altri due comuneros: Santiago Ceja Alonso e David Campos Macías, mentre svolgevano lavori di pulizia e rimboschimento. Nell’imboscata sono rimasti feriti anche Salvador Olivares Sixtos e Santiago Charicata Servín.
La situazione a Cherán esige una soluzione. Se lo Stato messicano ed i governi federale e statale avessero preso in considerazione quello che denunciamo da più di un anno, le condizioni di sicurezza sarebbero molto diverse. Oltre ad occasionali pattugliamenti di corpi misti (convogli di soldati dell’Esercito e di poliziotti federali, statali, municipali e forestali), nessun altro compromesso ha compiuto il governo non ha mantenuto nessun altro impegno e le minacce contro di noi continuano ad essere le stesse, denunciano i comuneros.
losylasdeabajo@yahoo.com.mx – http://desinformemonos.org
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