Honduras: Solidarietà e unità di lotta nel Bajo Aguán
Positivo l’Incontro Internazionale per i Diritti Umani e contro il modello di sfruttamento
di Giorgio Trucchi – Rel-UITA Martedì, 21 Febbraio 2012Con l’obiettivo di denunciare e dare visibilità alla grave situazione di violenza e violazione dei diritti umani e impunità nel paese e nel Bajo Aguán, solidarizzare con le vittime della repressione e scambiare esperienze per trovare strategie comuni di lotta, dal 16 al 20 febbraio la città di Tocoa, Colón, ha ospitato l’Incontro Internazionale per diritti umani in solidarietà con Honduras, convocato dall’Osservatorio permanente dei diritti umani ad Aguán e da un nutrito gruppo di organizzazioni nazionali ed internazionali.
Galleria fotografica martiri del Aguán Galleria fotografica repressione militare Galeria fotografica apertura dell’IncontroPer quattro giorni gli oltre 1.200 delegati e delegate provenienti da tutto il territorio honduregno e da diversi paesi del mondo, hanno potuto conoscersi, analizzare ed effettuare scambi sulla crisi dei diritti umani che vive il paese, in modo particolare il Bajo Aguán.
Hanno inoltre condivisero le strazianti testimonianze delle vittime della persecuzione e della repressione, così come le diverse forme di lotte delle organizzazioni contadine che chiedono l’accesso alla terra e il diritto alla sicurezza alimentare rispetto al modello della monocoltura predatore e sfruttatore, finanziato dagli organismi finanziari internazionali.
“La solidarietà internazionale ha risposto in massa all’appello. Ora ci resta la sfida di continuare a tessere questa articolazione solidale ed avanzare fino ad arrivare ad un movimento internazionale contro il golpismo, la violazione dei diritti umani e l’impunità”, ha detto a Sirel, Bertha Cáceres, coordinatrice del Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras (COPINH).
Durante l’Incontro, in alcuni insediamenti contadini si sono svolti laboratori tematici di genere, sull’infanzia e popoli indigeni e discendenti afro.
“Il risultato ha superato ogni aspettativa. La presenza di un centinaio di delegati e delegate internazionali e più di trenta giornalisti stranieri ci incoraggia e ci dà molta speranza per il futuro”, ha dichiarato Caceres.
Ci sono stati anche momenti molto commoventi, come per esempio l’omaggio reso alle vittime e martiri del Bajo Aguán e le testimonianze dei sopravvissuti. In poco più di due anni sono 45 i contadini organizzati che hanno perso la vita nell’ambito del conflitto agrario in questa regione.
“E’ stato un momento straziante. Sui volti dei parenti delle vittime si percepiva la necessità di giustizia ed il senso di impotenza. La sfida ora è canalizzare e trasformare il dolore in lotta”, ha affermato la dirigente indigena.
Per Esly Banegas, dirigente del Coordinamento delle Organizzazioni Popolari dell’Aguán (COPA), l’Incontro ha permesso di smascherare l’ipocrisia del regime.
“Vogliono far credere a livello internazionale che, solo per avere firmato accordi con qualche gruppo di contadini, il conflitto nel Bajo Aguán sia risolto. Sappiamo che non è così e che il regime continua la sua politica di violenza e terrore.
Dobbiamo continuare a dare visibilità a quello che sta succedendo nella regione, moltiplicando la solidarietà, combattendo l’impunità, promuovendo l’unità”, ha detto la presidentessa della sezione di Tocoa del SITRAINA, che ha ringraziato la presenza della Rel-UITA all’Incontro e la copertura garantita al conflitto nel Bajo Aguán.
A conclusione delle attività, il comitato organizzatore ha reso nota la Dichiarazione Finale l dell’Incontro, nella quale si chiede, tra le altre cose, una soluzione definitiva del conflitto agrario nel Bajo Aguán “senza negoziati indegni di compravendita della terra”.
Si chiede inoltre la libertà immediata del prigioniero politico del Movimento Contadino dell’Aguán (MCA), José Isabel Morales, l’archiviazione delle denunce contro più di 500 contadini e la smilitarizzazione del territorio, la fine dell’impunità ed il rafforzamento dell’Osservatorio permanente internazionale dei diritti umani nell’Aguán.
Infine, i delegati e delegate nazionali ed internazionali hanno deciso di promuover varie azioni il cui risultato sarà monitorato da una Commissione ad hoc.
Fonte: Rel-UITA
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