La Jornada – Mercoledì 13 luglio 2011
Denunciato il piano di costruire 74 multiproprietà in mezzo ai boschi
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 12 luglio. Gli abitanti della ranchería Huitepec Alcanfores, alle falde del monte Huitepec, vicino a questa città, denunciano la distruzione di un bosco e le pretese di trasformare la comunità in colonia urbana e costruire “74 multiproprietà” con il supporto dei governi municipale e statale. Di fronte al dissenso della popolazione, veicoli dell’Esercito federale e dei poliziotti statali e municipali, dal 3 luglio scorso, realizzano pattugliamenti
José Gómez Vázquez, agente ausiliare, a nome dell’assemblea comunitaria, ha dichiarato che non è stata mai chiesta agli abitanti l’autorizzazione al cambiamento d’uso del suolo. Indica come promotore del progetto Juan Manuel García Letona, nipote dell’ex governatore Manuel Velasco Suárez e cugino del senatore del PVEM Manuel Velasco Coello, aspirante alla governatura del Chiapas. Questa famiglia sancristobalense è già stata coinvolta in altri progetti che minacciano l’ambiente ormai molto deteriorato della valle di Jovel.
I contestatori di Huitepec Alcanfores denunciano l’ex agente municipale Alejandro Cabrera Cano, segretario tecnico nella presidenza municipale della perredista Cecilia Flores, come responsabile di queste azioni: “È una persona che si oppone sempre all’assemblea e si rifiuta di partecipare ai lavori della comunità”.
Cabrera Cano ostenta che “il governatore stesso gli ha consegnato la mappa urbana”, mentre l’impresario García Letona “è il diretto responsabile del disboscamento”. Gli abitanti il giorno 5 sono andati alla Procura Federale per la Protezione dell’Ambiente alla quale avevano già presentato una denuncia nel gennaio scorso, e la procura ha notificato loro che il caso “ormai era chiuso”. “Stanno proteggendo il cugino dal senatore Velasco Coello”, hanno dichiarato.
Gli abitanti sostengono che si tratta di ecocidio, perché si vuole distruggere una riserva. Nello stesso Huitepec, straordinario “monte di acqua” condiviso dai municipi di San Cristóbal de la Casas, Zinacantán e Chamula, ci sono due riserve naturali; una privata di competenza di Pronatura, ed un’altra autonoma a Huitepec Ocotal Segunda Sección, di competenza della giunta di buon governo di Oventic e gestita dale basi zapatiste dal 2007.
Huitepec è uno più dei luoghi più feriti della natura chiapaneca. E per qualcosa di peggio dello sviluppo turistico, della voracità immobiliare e dello sfruttamento delle sue risorse idriche. Esistono ormai centri abitanti ai suoi pendii, comprese alcune delle residenze più grandi e fastose di San Cristobal, ma continua ad essere un ricco insieme di boschi umidi e dimora di sette comunità tzotziles dedite all’agricoltura, sulle quali la pressione è continua affinché cedano le loro risorse.
Oltre alla crescita immobiliare, il Huitepec è minacciato dall’industria della sete. La Coca Cola ha un impianto alle sue falde, e così un’industria di imbottigliamento di acqua, ed in maniera alquanto simbolica la Pepsi Cola ha installato un grande deposito esattamente a Huitepec Alcanfores.
I pattugliamenti federali sono proseguiti. “Salgono alla ranchería senza avvisare l’agenzia municipale”, dice l’agente ausiliare: “L’Esercito deve avvisarci. Qui non ci sono armi, droga, né delinquenti. È una comunità pacifica che conserva usi e costumi e merita rispetto. Qui ci occupiamo gli uni degoli altri”. Deplora che i soldati e la polizia accorrano subito alle chiamate di Cabrera Cano, mentre alla comunità non soddisfino le loro richieste. Il funzionario Cabrera Cano sostiene che la sua famiglia “è in pericolo”, ma “noi non gli abbiamo mai mancato di rispetto; è lui ad essere in torto con la comunità”. http://www.jornada.unam.mx/2011/07/13/politica/021n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
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