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Archive for 14 luglio 2010

Comunicato 4.

BRIGATA EUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N. 4

13 luglio 2010

La Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti è arrivata nel Caracol IV di di Morelia, Torbellino de Nuestras Palabras, per condividere le voci e le esperienze delle compagne e compagni zapatisti.

“Il popolo nomina in assemblee i suoi governi ed il governo obbedisce al popolo”. Così la Giunta di Buon Governo “El Corazón del Arcoiris de la Esperanza” ha iniziato a raccontare la sua auto-organizzazione a tutti i livelli, dai paesi, municipi, regioni fino alla zona Zotz Choj.

La Giunta di Buon Governo, come massima autorità di questa zona zapatista, coordina e lavora con le diverse commissioni come salute, educazione, comunicazione, terra e territorio, a tutti i livelli. Gli zapatisti insistono sul fatto che il popolo deve sapere come si spendono le risorse economiche “fino all’ultimo peso” e la commissione di vigilanza è incaricata di diffondere le informazioni per garantire la trasparenza.

L’educazione, “obbligatoria fino alla vecchiaia”, come dice il coordinatore, è uno degli assi fondamentali per l’emancipazione del popolo. Per gli zapatisti, l’educazione è un processo di cui fa parte la scuola per le bambine e i bambini, ma anche i laboratori che si stanno realizzando per gli adulti. A Morelia, ci sono i livelli primario e secondario divisi a loro volta in 3 gradi che durano il tempo necessario al loro completamento. Non si insegnano solo lettura, scrittura, matematica, storia, geografia, politica e scienze naturali, ma anche cultura, produzione ed arte. Risultato di questo lavoro è che quest’anno 2010 uscirà la prima generazione di studenti della scuola tecnica secondaria, che assumeranno incarichi nell’educazione o in altri settori secondo la necessità della loro comunità e la loro volontà.

Si è parlato anche di come si sta organizzando il settore della salute attraverso varie cliniche nei tre municipi e delle commissioni. Tra altri, sottolineano i progressi nell’ambito della mortalità materna ed infantile con la formazione di levatrici e promotori, dei laboratori di prevenzione e dell’uso dei medicinali allopatici (chimici) e di erboristeria.

Un altro aspetto della creatività del movimento zapatista nella resistenza quotidiana è il lavoro collettivo delle tre radio comunitarie e della squadra di cineasti. L’impegno dei promotori nel diffondere i progressi in materia di salute, educazione ma anche di diffusione di interviste registrate e musica è deciso e instancabile.

La questione dell’ambiente e delle risorse naturali, sempre centrale nella riflessione della costruzione dell’autonomia zapatista, a Morelia è incentrata sulla conservazione della foresta. Oltre a prendersi cura di boschi e sorgenti “affinché li vedano i nostri figli”, si stanno costituendo vivai per la riforestazione.

Per quanto riguarda la situazione attuale di persecuzioni ed aggressioni, gli zapatisti affermano che il “malgoverno”, attraverso gruppi paramilitari (OPDDIC, ORCAO) vuole recuperare le terre per sviluppare zone turistiche e sfruttare le risorse naturali vendendole agli investitori stranieri. Dicono che proseguono le tensioni a Bolon Ajaw e Agua Clara anche se per adesso la situazione sembra più tranquilla. Denunciano inoltre che si introducono molti progetti per dividere ed infiltrare le comunità e le donne, come nel caso del programma “Oportunidades”.

Come sempre, gli zapatisti spiegano con umiltà ma con degna determinazione, come si resiste attraverso le assemblee, la costruzione dell’autonomia ed il rifiuto delle provocazioni e dei progetti capitalisti dei tre livelli del governo ufficiale. Il cammino che le comunità zapatiste hanno percorso fino ad oggi è ormai ben avviato e vanno avanti decisi a “camminare domandando”, per costruire un altro mondo dove convivono molti mondi.

Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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Conflitto zapatisti-Ocez.

La Jornada – Mercoledì 14 luglio 2010

Conflitto per una proprietà in Chiapas tra basi zapatiste e membri della OCEZ-RC

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 13 luglio. La comunità Candelaria El Alto (municipio Venustiano Carranza), aderente all’Altra Campagna e comproprietaria del podere El Desengaño, è in conflitto, che potrebbe degenerare, con membri dell’Organizzazione Campesinao Emiliano Zapata-Regione Carranza (OCEZ-RC). I gruppi si accusano a vicenda su questa proprietà.

La comunità sostiene che “è stato comperato dai nostri genitori e nonni che c’hanno messo anni per pagarlo (al proprietario terriero Magín Orantes). Erano peones acasillados dal 1950″. Il possesso è legittimo e legale, insistono, comprovato da scritture pubbliche del novembre 1992 e luglio 1997. “In quegli anni abbiamo legalizzato le terre, perché avevamo raccolto poco a poco i soldi per pagare le pratiche”.

Dicono che quelli della OCEZ-RC sostengono di vivere lì “da 10 anni sulle nostre terre, ma questo non è vero; nel 1996 invasero 95 ettari di terre nostre che abbiamo denunciato al governo, ma questo non ha fatto niente”. Nel 2004 è stato firmato un verbali di accordo con la OCEZ-RC, “dove causa le loro pressioni e minacce avevamo deciso di lasciare loro i 95 ettari”. Nei verbali, questi “si impegnavano a smetterla di fare invasioni di terre e vivere in pace, ma un anno dopo fecero un’altra invasione”, proclamandosi padroni di altri 185 ettari. “Siamo stanchi delle loro bugie, aggressioni e minacce, ma abbiamo paura, perché loro si comportano come se fossero le vittime”.

Da parte sua, la OCEZ-RC, informando il segretario di Governo, il 9 luglio scorso sosteneva che i suoi affiliati di San José La Grandeza “avevano recuperato” queste proprietà 10 anni fa, e chiedeva un tavolo di dialogo nel palazzo di governo, a Tuxtla Gutiérrez. Ribadiva inoltre l’accusa che gli aderenti all’Altra Campagna di Candelaria sono gli aggressori; li accusano perfino di fare da “prestanome” del finquero e dei “paramilitari”.

Questi ultima così replicano: “Vogliamo dire chiaramente che non siamo un gruppo paramilitare. Sono loro che vanno in giro in divisa e armati. Ci hanno lanciato minacce molto forti, usano la violenza ed hanno ferito a colpi d’arma da fuoco un compagno. Quando entrano nelle nostre terre ammazzano le nostre poche mucche, rubano pompe d’acqua, cavalcature, machete, attrezzi ed orologi. Sparano. Da quando hanno cominciato ad invaderci, hanno distrutto la casa padronale e la cappella. Si coprono il volto e portano armi di grosso calibro. Ci siamo appellati alle autorità ma non abbiamo avuto risposta. E’ da 5 anni che viviamo sotto la loro minaccia e con la paura di andare a lavorare nelle nostre terre”.

I contadini di Candelaria denunciano: “Quando vengono ad invadere i nostri appezzamenti usano la stessa strategia, con passamontagna, armi e minacce. Così si sono presi altre proprietà come El Prado, El Chaparral, Santo Domingo, San José La Rivera y El Paraíso, ed alcune le mettono in vendita. Negli mesi scorsi hanno bruciato la montagna, come se fosse loro. Non cederemo più nemmeno un pezzetto della nostra terra, anche se ci offrissero dei milioni, perché è l’unica cosa che abbiamo”.

Ricordano che il 27 aprile, mentre stavano lavorando, “molto preso al mattino è arrivata gente vestita di nero, con armi, a gruppi, che metteva bandiere rosse e nere sugli alberi, e noi siamo scappati. Un compagno ha tentato di togliere le bandiere per prendere qualche prova e loro hanno cominciato a spararci”. Poi, quelli della OCEZ-RC hanno denunciato di “aver subito un’imboscata”, “ma sono stati loro ad aggredirci sulle nostre terre”.

Il 6 luglio, 60 persone vestite di nero ed armate hanno trattenuto per quattro ore tre contadini che stavano lavorando sul loro appezzamento. “Hanno bruciato le nostre milpas, fumigato la canna da zucchero e danneggiato gli orti; si sono portati via la frutta ed hanno seminato mais. Hanno tagliarono le recinzioni che dividono i nostri appezzamenti. Può un’organizzazione campesina che difende i poveri agire in questo modo contro gli stessi contadini che non appartengono alla loro organizzazione?”, si chiede la comunità Candelaria El Alto, mentre chiede al governo di intervenire e che “compri loro le terre da un’altra parte”. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/14/index.php?section=politica&article=017n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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Libera America Del Valle.

La Jornada – Mercoledì 14 luglio 2010

IL GIUDICE CANCELLA IL MANDATO DI CATTURA CONTRO AMERICA DEL VALLE

http://www.jornada.unam.mx/2010/07/14/index.php?section=politica&article=002n1pol

Almoloya de Juárez, Méx., 13 luglio. Il giudice superiore della corte penale di Toluca, con sede nel penitenziario di Santiaguito, nel municipio di Almoloya de Juárez, Hugo Martínez González, ha ordinato la cancellazione del mandato di cattura contro América del Valle Ramírez e Josefina del Valle Medina, figlia e sorella, rispettivamente, del dirigente del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (FPDT), Ignacio del Valle Medina, sulle quali pesava l’accusa di presunto sequestro di persona.

Gli atequensi accolgono con riserva la decisione

San Salvador Atenco, Méx., 13 luglio. Il Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (FPDT) di San Salvador Atenco ritiene “giusta” la cancellazione dei mandati di cattura contro América del Valle Ramírez e Josefina del Valle Medina. Tuttavia, accoglie la decisione con le dovute “riserve”.

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