La Jornada – Martedì 11 agosto 2009
La Corte ed “i suoi complici”, saranno i colpevoli se la violenza ritornerà ad Acteal: Las Abejas
dalla Redazione
Di fronte alla possibile sentenza della Corte Suprema di Giustizia della Nazione che potrebbe liberare 40 degli indigeni accusati di aver partecipato al massacro di Acteal, l’organizzazione civile Las Abejas, del municipio di San Pedro Chenalhó, riterrà responsabili la Corte e tutti i suoi “complici” – da Héctor Aguilar Camín, agli avvocati del CIDE ed il governo federale di Felipe Calderón – se col ritorno di questi “paramilitari” tornerà anche la violenza in questo municipio dello stato del Chiapas.
In una lunga lettera indirizzata anche alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani, l’organizzazione Las Abejas ha lanciato un appello alle più alte autorità del paese affinché “riflettano su quello che stanno facendo”, perché se ad un’organizzazione come la loro, che respinge la violenza come mezzo per difendere i propri diritti, dicono che il sistema di giustizia e le istituzioni dello Stato stanno dalla parte dei complici del governo, “allora, che strada ci lasciano? Che speranza ha il popolo del Messico? Il governo dice di essere contro la violenza, ma tutti i giorni vediamo che è il primo a promuoverla”, si dice nella lettera.
Respingono apertamente la versione di alcuni mezzi di informazione che dicono che con questa sentenza della Corte Suprema si farà un passo avanti per l’ottenimento della giustizia nel caso Acteal. “E’ piuttosto un passo indietro rispetto a quel poco accertato, ed un passo avanti dell’impunità”, dice l’organizzazione Las Abejas che contesta anche il Centro di Investigazione e Docenza Economica (CIDE) che da due anni ha assunto la difesa dei detenuti accusati del massacro. (……..) http://www.jornada.unam.mx/2009/08/11/index.php?section=politica&article=010n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo https://chiapasbg.wordpress.com )