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Archive for novembre 2025

CONVOCAZIONE AL SEMILLERO
DI PIRAMIDI, DI STORIE, DI AMORI E, CHIARO, DI DISAMORI”
CIDECI–UNITIERRA
DAL 26 AL 30 DICEMBRE 2025

La Commissione Sesta Zapatista invita le persone che hanno firmato la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e la Dichiarazione per la Vita alla partecipazione del semillero per celebrare le resistenze e le ribellioni del mondo: “Di Piramidi, di Storie, di Amori e, chiaro, di Disamori”.

Con la partecipazione di:

Sylvia Marcos.

Bárbara Zamora.

Tamara San Miguel.

Luis de Tavira.

Raúl Zibechi.

Arturo Anguiano.

Carlos Antonio Aguirre Rojas.

Eduardo Almeida.

Carlos Tornel.

Raúl Romero.

Commissione Sesta Zapatista.

Che esporranno le loro analisi sulle piramidi e la gestione della storia del sistema economico, nei cattivi governi, nelle leggi e nella struttura giudiziaria, nei movimenti di resistenza, nelle sinistre e nel progressismo, nei diritti umani, nella lotta femminista e nelle arti.

E, beh, forse qualcosa si dirà anche su amori e i disamori.

In ogni caso, o cosa, si spera che chi espone non sommerga il pubblico con troppe citazioni bibliografiche, elucubrazioni asfissianti o riassunti da Wikipedia.

Gli incontri si realizzeranno nelle installazioni del CIDECI–UniTierra, a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico, dal giorno 26 dicembre incluso al 30 dicembre incluso.

Il 31 dicembre e il 1º gennaio, chi sopravvive potrà assistere alle celebrazioni dell’anniversario dell’insurrezione zapatista nel Puy (Caracol ndt) più vicino al proprio cuore (o al proprio algoritmo).

Se lei è qualche tipo di Intelligenza (ja’) Artificiale, si consideri esclusa (Una nota positiva in mezzo a tante negative).

La mail per registrarsi è: semillerodiciembre2025@gmail.com

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, novembre 2026

TRADUZIONE di 20ZLN – Testo originale: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2025/11/17/convocatoria-al-semillero-de-piramides-de-historias-de-amores-y-claro-desamores/

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Un Tetto Comune.

UN TETTO COMUNE

Una costruzione nella montagna. Una vocazione alla cura. Una tecnica di muratura. Migliaia di mani e di volontà, incluse alcune venute da oltre i mari. Colori, altezze, lingue, culture e modi diversi, e un tetto in comune.

-*-

La gettata di calcestruzzo deve essere fatta tutta in una volta. Non si può a pezzi, perché il tetto verrebbe male. È lì che bisogna lavorare tutt* assieme, ma ben organizzati. La gettata di un tetto è come un ballo: ciascuno sa il proprio posto, ciò che deve fare e con chi farlo. Se piove, allora sì che è tutto da buttare. Bisogna quindi chiedere ai più esperti, stare attent*, pront*. Finché si decide “quel giorno”, si raduna la gente, si distribuiscono i compiti. Si fa presto, perché altrimenti il caldo diventa insopportabile e ti ritrovi come uno scarafaggio dopo la fumigazione. Quando si finisce, ridiamo e beviamo pozol. A pranzo c’era carne di manzo che abbiamo condiviso. Non c’è festa fuori, ma nel cuore sì. “È nostro”, pensiamo. E sappiamo che è di tutt* e di nessuno. Una sala operatoria vuol dire un luogo dove chi sa come usare un coltello ti toglie il male come si strappa un cattivo pensiero. Ci vuole tempo e ti lascia un po’ malridotto, ma così è la vita: ci mette tempo e ti lascia malridotto, però arriva il momento in cui lagettata è fatta. E non c’è festa fuori, ma nel cuore sì. Costruire è come lottare: lo fai perché un giorno ne avrai bisogno. Tu o i tuoi, che non vuol dire proprietà, ma la tua famiglia, i vicini, le compagne e i compagni.

Sì, manca chi ne capisca di elettricità, perché ci saranno certe apparecchiature non sono per tutt*. Monofase, bifase, trifase e la messa a terra e chissà quante altre cose. Terra ne abbiamo, ma bisogna saperci fare con l’elettricità, perché altrimenti gli apparecchi si rompono e allora è tutto inutile. È come se durante un ballo si spegne la musica: resti con la cumbia a metà. Immagina che ti stanno operando la pancia e salta la luce e resti con le budella che penzolano come uno straccio vecchio. Per questo il passo successivo è trovare un elettricista. Bisogna trovarne uno disposto al comune. Gli elettricisti si ammalano? Si ammalano, e hanno bisogno anche loro. Manca questo. E mancano finestre e porte, ma non una finestra o porta qualsiasi. Dottoresse e dottori? C’è già, per così dire, una squadra. Ma sicuramente ne arriveranno altri. Perché se hai coltello, machete, motosega, trapano, ma non c’è chi ti apre la pancia, allora è inutile, come diciamo qui. Alcuni dottori sono già venuti a vedere. Io non mi sono fatto vedere perché, vai a sapere, magari mi guarda e vuole già cominciare a praticare. E poi non c’è ancora l’elettricità speciale. Meglio aspettare. Però il tetto c’è.

Sì, mancano ancora molte cose, ma ora ha un tetto, e un tetto è importante per la vita. Per questo gli dei crearono il cielo, affinché il mondo avesse il suo tetto.

Sì, manca quel che manca.

Speriamo facciano i tamales. Sì, speriamo che non siano crudi.

Dalle montagne del Sud-Est Messicano.

El Capitán.

Novembre 2025

Immagini dei Terci@s Compas Zapatistas. Musica di El Cañón del Sonidero «Reina de Cumbias / La cumbia sobre el Río»

Traduzione a cura di 20ZLN – Testo originale: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2025/11/26/un-techo-comun/

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Dichiarazione congiunta del Congresso Nazionale Indigeno e dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale in merito al violento attacco contro i nostri compagni del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero-Emiliano Zapata e del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie-Polizia Comunitaria-Popoli Fondatori

Ai popoli del Messico e del mondo,

Alle organizzazioni e ai collettivi per i diritti umani,

Alle reti di Resistenza e Ribellione,

Alla Sexta Nazionale e Internazionale,

Ai firmatari della Dichiarazione per la Vita nei cinque continenti,

All’Europa Degna e Ribelle,

Ai media liberi e indipendenti,

A chi cammina secondo la parola della vita.

Comunicato urgente:

Con profondo dolore e rabbia denunciamo che il 31 ottobre 2025 le autorità e i membri del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie – Polizia Comunitaria – Popoli Fondatori (CRAC-PC-PF) e del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero-Emiliano Zapata (CIPOG-EZ) sono stati aggrediti con armi da fuoco dal gruppo criminale Los Ardillos mentre si dirigevano a un’assemblea ad Ayahualtempa, Guerrero. In questo attacco armato, durato circa 10 ore, sono stati uccisi tre agenti della polizia comunitaria del sistema Popoli Fondatori, membri del CIPOG-EZ e del CRAC-PC-PF, e altri sette sono rimasti gravemente feriti. Inoltre, durante l’attacco, il veicolo su cui viaggiava il nostro compagno Jesús Plácido Galindo, membro della nostra Commissione di Coordinamento e Seguimento, e obiettivo dell’aggressione, è stato colpito da numerosi proiettili, ma fortunatamente ne è uscito illeso. Le comunità del CIPOG-EZ hanno ripetutamente denunciato che questi gruppi criminali operano sotto la protezione e con la complicità delle autorità statali e federali.

Le comunità indigene della Montaña Baja de Guerrero, organizzate nel CIPOG-EZ, composte principalmente da Nahuas, Me’phaa, Na Savi, Ñomndaa e meticci, affrontano da anni un’offensiva sistematica di violenza narco-paramilitare. Nell’ultimo decennio è stata registrata la dolorosa cifra di 66 membri assassinati e di altri 23 compagni scomparsi, vittime dell’estrema violenza esercitata da gruppi criminali, come Los Ardillos, che agiscono in complicità con governi di ogni colore politico per espropriare le comunità indigene delle montagne del Guerrero del loro territorio. Questa violenza vuole imporre l’espropriazione del territorio e punire la degna lotta del CIPOG-EZ per la vita, l’autonomia e la giustizia di fronte a un sistema capitalista che ha seminato miseria, sfruttamento e violenza nelle loro comunità.

In Guerrero e in tutto il paese, governi, gruppi criminali e imprese capitaliste sono la stessa cosa e hanno trasformato le comunità del CIPOG-EZ in un bersaglio costante di attacchi, mentre i diretti responsabili godono dell’impunità. Questa è una strategia di guerra che combina repressione, militarizzazione, criminalizzazione e uccisioni indiscriminate per smantellare l’organizzazione comunitaria.

Non ci sono eccezioni. I governi municipali, il governo statale – il cui governatore ha legami diretti con i leader criminali – e il governo federale sono tutti responsabili, per negligenza e complicità, della violenza criminale e paramilitare contro le comunità di CIPOG-EZ, CRAC-PC-PF e il nostro compagno Jesús Plácido Galindo. Sono le loro istituzioni di sicurezza e giustizia a proteggere i gruppi criminali e a impedire l’esercizio dell’autonomia indigena.

Chiediamo la punizione per i responsabili materiali e intellettuali degli attacchi e dell’omicidio dei tre agenti di polizia di comunità di Ayahualtempa, così come per gli altri 63 membri del CIPOG-EZ assassinati, per i 23 compagni scomparsi e per le centinaia di feriti e sfollati, per le vedove e gli orfani vittime di questa guerra.

I proiettili che uccidono i nostri compagni non possono distruggere il loro esempio né estinguere la dignità delle persone che difendono la vita. Ogni attacco conferma che lo Stato messicano, ora ammantato dalla maschera criminale e ingannevole della Quarta Trasformazione, continua la sua guerra contro il popolo, una guerra che cerca di spezzare l’autonomia, imporre la paura e aprire la strada all’espropriazione. Ma il popolo resta in piedi, come una radice che non muore e come un fiore che rinasce nella terra ferita.

Dalle nostre geografie, invitiamo le comunità, i collettivi, le organizzazioni di solidarietà e le persone di buon cuore a rimanere vigili e solidali di fronte alla preoccupante situazione di violenza contro i nostri fratelli e sorelle del CIPOG-EZ.

La voce e la lotta del popolo non saranno messe a tacere. Perché le nostre radici sono profonde e perché i nostri morti, le nostre compagne e i nostri compagni caduti ci hanno insegnato a non avere paura.

DISTINTAMENTE

NOVEMBRE 2025

PER LA RICOSTITUZIONE INTEGRALE DEI NOSTRI POPOLI

MAI PIÙ UN MESSICO SENZA DI NOI

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO – CONSIGLIO DI GOVERNO INDIGENO

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Traduzione “Maribel” – Bergamo

Testo originale: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2025/11/03/comunicado-conjunto-del-congreso-nacional-indigena-y-el-ejercito-zapatista-de-liberacion-nacional-con-relacion-al-violento-ataque-en-contra-de-los-companeros-del-consejo-indigena-y-popular-de-guerrero/

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