La Jornada – Venerdì 20 novembre 2009
Le autorità di Zinacantán minacciano di morte le basi zapatiste
Hermann Bellinghausen, inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 19 novembre. Basi di appoggio zapatiste di San Isidro Chactoj, municipio di Zinacantán, oggi sono state apertamente minacciate di morte dalle autorità ufficiali della loro comunità appartenenti al Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) che governa il municipio. La giunta di buon governo (JBG) Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo ha informato che i familiari di Juan Gómez Méndez e Luis Pérez Gómez sono accorsi questo giovedì al caracol di Oventic per denunciare che i perredisti “vogliono catturare i compagni ma non per arrestarli ma per ammazzarli, e così minacciano di fare con Pedro Gómez Gómez, Agustín López López, José Laurencio Pérez e Manuel Conde Patihstán che sono già sotto controllo per essere presi e colpiti”. Il giorno 16 scorso, i menzionati Gómez Méndez e Pérez Gómez, insieme a Mariano López Jiménez, basi di appoggio dell’EZLN, sono stati rinchiusi per 16 ore senza mangiare. “Il pretesto della detenzione è stato un lavoro comunitario di cui non erano stati avvertiti; l’abitudine di questa comunità è avvisare gli incaricati andando a casa loro una settimana prima”. Questa volta non è andata così, “perché sanno bene che i compagni zapatisti collaborano sempre nei lavori comunitari come concordato, per fare lavori di manutenzione sulle strade comunali o sugli impianti della luce”. Quelli del PRD “sono stati in riunione tutta la notte per controllarli, minacciando le comunità vicine perché pensavano che sarebbero venute a liberarli e così hanno fatto esplodere 10 cariche come avvertimento”. La JBG denuncia come responsabili diretti di questi fatti il primo agente di Chactoj, Alfredo Benito Gómez Gómez, il sua vice Domingo Gómez López, e Juan Conde Patihstán ed altre nove persone. Il giorno 17 Mariano e Luis sono stati liberati dopo il pagamento di una multa. “Siccome non è giusto, Luis non ha voluto pagare. Le autorità perrediste si sono arrabbiate ed hanno proibilito loro di transitare sulla strada con qualsiasi mezzo, biclicletta o auto”. Nel frattempo, Juan è rimasto in carcere 23 orea San Pedro Chactoj ed il giorno 17 è stato trasferito a Pastè e lì è rimasto per altre 16 ore. Il giudice municipale lo ha rilasciato a “condizione di firmare una presunta ‘minuta di lavoro’ dove si ‘impegna’ a svolgere i lavori comunitari che già svolge regolarmente”.http://www.jornada.unam.mx/2009/11/20/index.php?section=politica&article=014n2pol
Comunicato completo della JBG http://enlacezapatista.ezln.org.mx/jbg/2667
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)