La Jornada – Domenica 24 maggio 2009
La JBG denuncia che su questi poderi costruiscono una “casa de salud” alla quale affluiscono aiuti governativi
Leader perredisti sottraggono terreni ad un contadino zapatista, denuncia la JBG
Hermann Bellinghausen – Inviato
San Cristóbal de las Casas, Chis., 23 maggio. La giunta di buon governo (JBG) Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo, dal caracol di Oventic, negli Altos del Chiapas, denuncia che dirigenti perredisti ed autorità ejidali hanno sottratto due terreni ad un contadino zapatista in Elambó Bajo (municipio di Zinacantán), “per ordine della Procura Agraria di San Cristóbal de Las Casas e del commissario dei beni comunali di Zinacantán”, per edificare una “casa de salud”, dove si distribuiranno i programmi governativi, come Oportunidades, in un momento di proselitismo elettorale e senza basi legali.
Il proprietario legittimo di questi terreni, Mariano López López, base di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale di Elambó Bajo, sostiene che il podere in cui vive “è l’eredità lasciata da suo padre” e che è lì da 62 anni. Ora, “le autorità ufficiali della comunità ed i leader perredisti lo accusano di essere un invasore.”.
Il problema risale all’11 di aprile, quando Juan González Pérez ed altri perredisti hanno invaso due parti del terreno, spiega la JBG. Uno nel luogo chiamato Bavó, di 13 metri per 11,50, 10 e 13. Questo terreno non “è sua eredità, ma l’ha comperato per proprio conto.”.
Lo stesso giorno hanno invaso il sito Yolonté, di fianco all’abitazione di López López, a circa cento metri dal terreno precedente. Le sue misure sono 18,90 metri, per 22,30, 10 e 17.20. Gli invasori “hanno messo tronchi e pietre per delimitare il confine, questo terreno il compagno l’ha ereditato”.
La JBG sottolinea che di fronte a questi fatti non ha agito “perché come zapatisti non vogliamo avere problemi con i nostri fratelli della comunità, decidendo di aspettare che cosa avrebbero fatto” gli invasori filogovernativi.
Il giorno 20 i perredisti guidati di nuovo da González Pérez, “hanno dato via ad una provocazione costruendo una casa sul terreno invaso”. L’edificio servirebbe “alle persone affiliate ai diversi partiti politici”.
In precedenza López López era ricorso al presidente dei beni comunali Francisco Hernández Pérez. “Si organizzò un’assemblea alla quale parteciparono 80 persone della comunità, tra loro Juan e Mariano González Pérez, che dissero che il terreno che avevano occupato non aveva padrone”, mentre i testimoni di Mariano López López affermarono che quelle terre sono di sua proprietà “come eredità lasciata da suo padre”; i testimoni, chiarisce la JBG, “sono maggiorenni”.
Il presidente de beni comunali, “per risolvere il problema ha fatto un accordo” a favore dei perredisti. I testimoni dell’indigeno zapatista “hanno cercato di spiegare nuovamente le sue ragioni ma non sono stati ascoltati”.
La JBG sottolinea che “durante tutte queste azioni di sottrazione di terre erano presenti gli agenti municipali e rappresentanti della comunità tzotzil; alcuni di loro avevano guidato l’attacco (a spari) ai nostri compagni basi di appoggio zapatiste il 10 aprile 2004, quando hanno lasciato senza acqua i nostri compagni basi di appoggio a Jechvó”.
In quell’imboscata diversi zapatisti disarmati e pacifici furono feriti dalle pallottole, alcuni anche gravemente.
La JBG denuncia che queste azioni “non sono per il bene della società, ma sono atti di distruzione e provocazione”.
Comunicato completo della JBG http://enlacezapatista.ezln.org.mx/denuncias/1735
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)